Anche se in ritardo rispetto agli Stati Membri UE, l'Italia ha indicato alla Commissione europea la lista dei Paesi in cui parteciperà all'esperienza pilota di divisione del lavoro: Bolivia, Ethiopia, Kenya, Mozambico, Senegal, Sierra Leone and Uganda. In Albania, l'Italia sarà parte del gruppo di coordinamento degli altri donatori. Per metà giugno, l'Italia potrebbe anche indicare i settori d'impegno nei differenti Paesi. E' importante notare che tutte le comunicazioni relative alla divisione del lavoro avvengono tra Roma e Bruxelles, su richiesta esplicita dell'Italia, visto l'autonomia ridotta degli uffici territoriali di cooperazione (UTL). Si tratta di un limite in netto contrasto rispetto all'approccio della divisione del lavoro che presuppone una significativa autonomia decisionale degli uffici territoriali.
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