giovedì 28 gennaio 2010

Frammentazione aiuto italiano

Recentemente il DAC ed il Centro di sviluppo OCSE hanno pubblicato due studi sulla frammentazione dell’aiuto. Il DAC ha analizzato la frammentazione geografica, tentando di trovare una soglia finanziaria che possa stabilire se una relazione tra donatore e beneficiario può definirsi significativa. Secondo la soglia individuata dal DAC, la frammentazione dell’aiuto italiano e aumentata tra il 2004 ed il 2008,in linea con la tendenza generale dei donatori. Lo studio suggerisce che la cooperazione italiana riduca ulteriormente di un terzo i paesi prioritari delle attività di cooperazione, portandoli a 19.

L`analisi del Development Center si concentra sulla frammentazione settoriale, con lo scopo di valutare se concentrando gli investimenti i Paesi donatori abbiano dimostrato la volontà di costruirsi una nicchia settoriale. Per la cooperazione italiana, il settore con minor frammentazione risulta quello dell’investimento nel settore produttivo, risultato che accomuna la cooperai zone italiana agli altri piccoli donatori. Dall’analisi dettagliata condotta per le iniziative nel settore sociale, l azione di cooperazione italiana risulta particolarmente frammentata per le iniziative sanitarie e di igiene.

Infine la Commissione europea ha prodotto una analisi che mira a stimare il risparmio economico per i donatori derivante da una ristrutturazione gestionale dell’aiuto secondo i criteri dell’efficacia. Applicando una metodologia piuttosto debole, lo studio stima un risparmio che si aggirerebbe tra 3 e 6 miliardi di euro annui a livello europeo, mentre sarebbe stimabile attorno ai 160 milioni di euro per l Italia.

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