Dall’analisi emerge l’impegno limitato dell’Italia rispetto ai partner G8: ultima per aiuto pubblico sul PIL - 0,16% a fronte di una media dello 0,26%. L’Italia si giustifica riferendosi alla crisi economica e, riaffermando il suo impegno a raggiungere lo 0,7% del PIL nel 2015, si impegna a aumentare gli stanziamenti per l’aiuto una volta che nuove risorse siano disponibili per il bilancio. I fatti mettono in dubbio questo impegno: tra 2008 e 2009 quando l’aiuto pubblico allo sviluppo italiano si contrae del 30% il bilancio cresce del 3,4%.
Rispetto all’impegni sui singoli temi: nel finanziamento della risposta all’HIV/AIDS l’Italia è l’unico Paese a non aver versato niente al Fondo Globale per la lotta all’AIDS nel 2009, il suo impegno specifico sulla tubercolosi si è dimezzato nell’ultimo anno, quello per l’eradicazione della poliomelite è pari a solo a due milioni di dollari, sempre ultima nel G8. Infine il suo impegno straordinario a far fronte all’emergenza alimentare finanziando l’iniziativa nata al G8 de L’Aquila è la metà di quello dell’Australia, quasi pari a quello dell’Olanda. L’Italia è l’unico membro G8 a non fornire sostegno finanziario alla diffusione e radicamento dell’iniziativa volta a combattere la corruzione nel settore estrattivo nei Paesi in via di sviluppo.
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