venerdì 10 ottobre 2008

Finanziaria 2009: aiuto italiano rischia minimo storico - 0,09% PIL

La frammentazione del bilancio dello Stato, il difficile calcolo dei tempi degli esborsi e delle cancellazioni del debito, le risorse recuperate o decurtate durante l’anno permettono solo di fare stime approssimative sui futuri livelli di aiuto.

L’APS 2009 non si esaurisce con l’approvazione della manovra finanziaria; alcune risorse vengono destinate anche in corso dell’anno. E’ il caso del 2007 con la destinazione di una quota significativa dell’extragettito per la cooperazione allo sviluppo - circa 1 miliardo di euro dei 13 miliardi spesi.

Quanto APS nel 2009? Alcune stime

Pur riconoscendo la difficile leggibilità del bilancio 2009 e che stanziamenti una tantum o cancellazioni impreviste vengono autorizzati durante l’anno, è possibile tentare di indicare tre scenari quantitativi per l’APS italiano nel 2009 alla luce dei documenti disponibili.

Tabella 1: previsione APS/PIL 2009

Scenario di minimo

Scenario medio:

Cancellazioni del debito, tra cui il Congo.

Scenario massimo:

Versamento contributi a Banche e Fondi di sviluppo;

cancellazioni del debito, tra cui quello del Congo;

esborso immediato del rientro del debito argentino.

0,09%

0,14%

0,18%

Fonte: elaborazione ActionAid su dati Disegno di Legge di Bilancio 2009, Disegno di Legge Finanziaria 2009.

Secondo questi scenari nel 2009 l’aiuto italiano registrerà comunque una contrazione tra il 20% ed il 60% una contrazione. Se le cancellazioni del debito incideranno solo per il 15% sullo 0,22% del 2008, il possibile valore massimo previsto per il 2009 – 0,18% - sarà costituito per il 25% da cancellazioni del debito. E’ importante rilevare che se nel corso del 2008 fossero state concluse tutte le cancellazioni del debito previste l’aiuto pubblico italiano avrebbe raggiunto lo 0,27%. Le scenario minimo stimato da ActionAid per l’aiuto italiano durante il dibattito sulla finanziaria dello scorso anno era un rapporto APS/PIL dello 0,15%.

Con queste stime per l’Italia è ancor più improbabile raggiungere lo 0,51% nel 2010, quando in un solo anno l’APS/PIL italiano dovrebbe o triplicare o quintuplicare - un incremento senza precedenti nella ventennale storia dell’aiuto italiano. Il reintegro del taglio sulla legge 49 permetterebbe di incrementare l’APS italiano di quasi 0,03 punti di PIL. Non si tratta solo di ritardare il rientro della cooperazione italiana in Europa, ma anche di precludere i risultati europei del 2010. La distanza dell’Italia dallo 0,51% peserà anche sull’impegno collettivo europeo. Se nel 2010 l’APS italiano non sarà almeno pari allo 0,44% del PIL[11], anche l’Europa potrebbe mancare l’obiettivo collettivo dello 0,56% .



Finanziaria 2009: l’APS del Ministero degli Affari Esteri

Il bilancio del Ministero si compone di differenti programmi: integrazione europea, italiani nel mondo, promozione culturale e pace-sicurezza. A inizio settembre, il dicastero aveva la facoltà di ridistribuire il taglio complessivo previsto dalla legge 133 (-411 milioni di euro) fra questi programmi. Anche se la legge prevedeva per la cooperazione allo sviluppo (legge 49/87) specificatamente solamente una riduzione di -170 milioni sui 732 milioni di euro per il triennio 2008-2010, il Ministero ha deciso di concentrare tutto il taglio proprio sulla cooperazione (la legge 49/1987 rappresenta in media solo il 26% delle spese del MAE). In questo modo, il bilancio di cooperazione del MAE, che costituisce solo circa 0,1% delle spese dello Stato, contribuisce per il 4,7 al taglio generale per il contenimento della spesa pubblica.

Prima della presentazione del Disegno di legge della Finanziaria, la legge 49 si trovava perciò a disporre di circa 321 milioni di euro, confermati in Finanziaria[1], con il taglio che di 411 milioni – una riduzione di oltre il 56% - rispetto alle disponibilità di inizio 2008. Si tratta del minimo finanziario in termini nominali dal 2000 e della metà delle risorse in termini reali disponibili nel 2001.

Il 41% del taglio grava sul capitolo di bilancio destinato a finanziare le organizzazioni internazionali, che con una riduzione del 68% dal 2008 e 89 milioni di euro tocca il minimo anche rispetto al 2006, l’anno in cui saltarono molti contributi alle organizzazioni ONU. Le disponibilità per le ONG sono ridotte 56% (64 milioni) e ritornano sui livelli vicini a quelli del 2005[2], mentre il capitolo destinato alla cooperazione bilaterale subisce il minor taglio (-42%) e diventa quello con maggiori disponibilità finanziarie 112 milioni. Infine vengono cancellate definitivamente le dotazioni per il Fondo sminamento umanitario, mai state superiori ai 2 milioni di euro.

Nel predisporre il bilancio 2009 la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, ricordando gli obiettivo quantitativi europei per l’aiuto, aveva domandato non solo che il taglio fosse reintegrato ma anche un aumento di circa 80 milioni per portare le disponibilità della legge 49, a legislazione vigente, a circa 850 milioni di euro - la quantità di risorse che aveva gestito complessivamente nel 2008[3].

I 321 milioni di euro sono una quantità insufficiente per fare conquistare al Ministero degli Esteri il ruolo di protagonista della cooperazione allo sviluppo dell’Italia se si considera che solo le ONG hanno raccolto privatamente per attività di solidarietà internazionale circa 400 milioni di euro nel 2007[4]. Inoltre, lo stanziamento per il 2009 non è quasi in grado di far fronte agli impegni pregressi. Alla fine di settembre 2008 erano gia stati deliberati 128 milioni di euro sul 2009, incluso il contributo italiano di 3 milioni di euro alla Education for All - Fast Track Initiative per l’educazione di cui l’Italia ha la presidenza il prossimo anno. Nel 2009, a meno di uno stanziamento straordinario potrebbero gravare sulle esigue disponibilità della Legge 49 anche i 130 milioni del contributo italiano al Fondo Globale per la lotta all’AIDS, tubercolosi e malaria. Se a tutte questo uscite, infine, sottraiamo anche i circa 40 milioni previsti per il funzionamento della Direzione Generale Cooperazione allo sviluppo - erano 47 milioni lo scorso anno - nel il MAE non avrà praticamente risorse per nuovi interventi di cooperazione.


Nel corso del 2009, è possibile che con l’approvazione di leggi di spesa, ad esempio il rinnovo del decreto missioni, si incrementino le disponibilità della legge 49. Dal 2000 la 49 ha chiuso a consuntivo positivo ma con incrementi molto variabili dai +44 milioni nel 2004 ai +724 milioni del 2007, pregiudicando un’adeguata pianificazione strategica adatta a massimizzarne l’impatto delle risorse.

Finanziaria 2009: l’APS del Ministero dell’Economia, Ambiente ed Interno

Il Ministero dell’Economia ha contratto impegni per 1,150 miliardi di euro durante le ultime conferenze per la ricostituzione dell’IDA XV, della Banca Africana XI e della Banca Asiatica - pagabili al massimo in 10 anni - a cui si aggiungono 250 milioni di arretrati. Il fabbisogno richiesto dal MEF sul Fondo Speciale per 2009, che finanzia il versamento verso le Banche regionali, è intorno 300 milioni di euro[5]. Le uniche indicazioni pubblicamente disponibili per il Fondo Speciale sembrano non indicare alcuna disponibilità per il 2009, rendendo impossibile l’avvio dell’iter per autorizzazione del contributo italiano a Banche e Fondi di Sviluppo. La disponibilità sul Fondo non garantisce alcun esborso nell’anno, poiché l’autorizzazione da parte del Parlamento avviene con l’approvazione di un disegno di legge dall’iter dalla durata spesso superiore all’anno finanziario.

Nel bilancio del Ministero sono iscrivibili come APS i contributi al “Fondo europeo di sviluppo” – 345 milioni (invariato rispetto al 2009) – ed i trasferimenti automatici al bilancio comunitario ripartiti poi in APS, per una totale stimabile attorno al 1 miliardo milioni di euro[6].

La finanziaria 2008 aveva autorizzato la partecipazione quarantennale italiana a “nuovi Meccanismi innovativi di finanziamento dello sviluppo e alla cancellazione del debito dei Paesi poveri nei confronti delle istituzioni finanziarie internazionali” con uno stanziamento medio annuo di 40 milioni di euro. Si tratta del finanziamento dell’iniziativa multilaterale per la cancellazione del debito e del contributo italiano all’Advanced Market Commitment, per i quali la finanziaria 2009 propone un incremento, arrivando a 50 milioni di euro. La finanziaria 2006 inoltre aveva autorizzato un contributo ventennale di 25,8 milioni di euro annuali per l’International Finance Facility for Immunization (IFF-im) – per l’acquisto di vaccini già esistenti. L’impegno italiano complessivo per l’AMC e per l’IFF-im ammonterà rispettivamente a 433 milioni di euro ed a 504 milioni di euro.

Per quel che riguarda il Ministero dell’Ambiente, la finanziaria 2007 aveva istituito il Fondo per lo Sviluppo Sostenibile per finanziarie attività di cooperazione ambientale nei PVS alimentato con un disponibilità finanziaria di 25 milioni di euro l’anno nel triennio 2007-2009. Nell’ultimo anno di vita il Fondo sarà tagliato del 22,75%.

Infine, al massimo altri 18 milioni – +1 milione rispetto al 2007- sono contabilizzabili come APS, presenti nel bilancio del Ministero dell’Interno, come allocazioni destinate a finanziare le spese per i rifugiati. Non si tratta necessariamente delle spese per centri di accoglienza temporanea ma dei costi di vitto ed alloggio del primo anno per i rifugiati che la rapportistica internazionale consente di indicare come aiuto. Per l’Italia, a differenza di donatori come la Francia, si tratta una quota limitata dell’APS, 36 milioni di euro nel 2003 e 23 milioni nel 2004. E’ importante notare che la rapportistica internazionale lascia la possibilità ai Paesi donatori di non contabilizzare le spese per il sostegno ai rifugiati come aiuto. Infatti Ungheria e Regno Unito non le contabilizzano.

Oltre il bilancio: le cancellazioni del debito ed i prestiti concessionali

In realtà una stima accurata dell’APS Italiano deve comprendere le risorse fuori bilancio: erogazioni di prestiti concessionali e cancellazioni del debito che dal 2000 al 2007 hanno rappresentato rispettivamente il 5% ed il 22% dell‘APS italiano.

I prestiti sono erogati attraverso il Fondo Rotativo, gestito da Artigiancassa, che a giugno 2008 aveva una disponibilità al netto degli impegni e delle approvazioni già effettuate pari a 1,2 miliardo di euro.

La contabilizzazione dei prestiti concessionali nell’APS è data dalla differenza tra erogazioni e rientri. Negli ultimi otto anni i rientri hanno superato le erogazioni, incidendo negativamente sull’APS (complessivamente dal 2000 al 2007, per circa 400 milioni di euro). Dal 2007, a seguito delle cancellazioni e delle conversioni del debito - che hanno fatto diminuire i rientri - e dell’approvazione di importanti nuovi crediti a Etiopia e Mozambico l’apporto dei crediti sull’APS è ritornato ad essere positivo, anche se ancora poco significativo - 20 milioni netti nel 2007. Nel 2009, inizieranno le erogazioni del prestito di 100 milioni concesso all’Iraq, ma il possibile rimborso del debito argentino – 400 milioni di euro[7] –sottrarrà 0,025% punti all’APS Italiano oltre ad aumentare le giacenze sul fondo[8].

Una stima delle cancellazioni 2009 è difficile poiché non esiste un documento pubblico che indichi o la totalità dei crediti ancora cancellabili o gli accordi di cancellazione in negoziato durante l’anno con la relativa quota di APS[9]. Stime del Ministero dell’Economia prevedono che nel 2009 possa venire perfezionate cancellazioni per 700 milioni di euro, tra cui quelle per la Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Guinea, Haiti e la Liberia. Lo stock di debito ancora cancellabile per gli HIPC potrebbe ammontare a circa 1,6 miliardi di euro mentre per i non HIPC a 1,5 miliardi circa.

Oltre la Finanziaria: gli stanziamenti straordinari

L’approvazione della finanziaria non esaurisce la possibilità di aumenti di APS durante l’anno. Dal 2000, grazie alle allocazioni in corso anno, la legge 49 ha chiuso con incrementi medi per circa 100 milioni di euro, rispetto alle disponibilità iniziali. Anche nel 2005 due decreti - gennaio e marzo - avevano reso disponibili 951 milioni di euro per coprire il contributo verso banche e fondi di sviluppo, quando sulla 49/87 erano disponibili 588 milioni di euro. Il picco è stato raggiunto nel 2007: nella legge 49 sono entrati oltre 700 milioni, grazie anche alla componente “cooperazione allo sviluppo” dei decreti “Missioni di pace” e, soprattutto, alle allocazioni extragettito del tesoretto.

Nel 2009 sono probabili stanziamenti extra ciclo-di-bilancio contabilizzabili come APS derivati dall’approvazione del decreto missioni e dalla possibile autorizzazione del pagamento del contributo italiano verso Banche e Fondi di sviluppo, per un cifra totale non superiore al 400 milioni di euro[10].



[1] Il disegno di legge finanziaria prevede che a legislazione vigente, per effetto del taglio lineare del decreto taglia ICI, gli stanziamenti sulla 49 si ridurranno a 215 milioni nel 2010 (NdA).

[2] Le disponibilità minime per le ONG, attorno ai 30 milioni, si sono avute nel 2000-2003 e nel 2006 (NdA).

[3] gli stanziamenti della Finanziaria 2008 con l’aggiunta di 94 milioni di euro dal decreto missioni del 13 marzo 2008 (NdA).

[4] CNEL, ISTAT, Primo rapporto sull’economia sociale, 2008, pag 105.

[5] L’ammontare richiesto è stato calcolato rateizzando su 10 anni il pagamento dei nuovi impegni puntando e saldando immediatamente gli arretrati (NdA).

[6] Stima conservativa sulla basa del dato 2007, dato che il contributo comunitario è tendenzialmente costante durante da un anno all’altro (NdA).

[7] Si assume che il rimborso avverrà interamente nel 2009 (NdA).

[8] Secondo le risposta del Sottosegretario Alfredo Mantica in Commissione Esteri della Camera il 1 ottobre 2008, L'Italia vanta un credito nei confronti dell'Argentina di circa USD 686 milioni, composto per la maggior parte da crediti concessionali (USD 499 milioni di circa), computabili come APS, e per la restante quota (USD 187 milioni circa) da crediti commerciali assicurati da SACE non contabilizzabili come aiuto.

[9] per il DAC, le cancellazioni di crediti commerciali sono al 100% APS, mentre per quelle dei crediti di aiuto vanno considerati solo gli interessi (NdA).

[10] Si assume che la disponibilità della componente “cooperazione allo sviluppo” nel decreto missioni si mantenga costante rispetto al 2008 - 94 milioni, (NdA).

[11] Secondo il DAC, se i paesi EU rispetteranno gli impegni nazionali, APS/PIL europeo del 2010 sarà pari a 0,57%, grazie a Regno Unito, Spagna, Irlanda e Finlandia che faranno meglio del target europeo. DAC, Development Coopertaion Report 2007, pag. 17.




http://www.lavoce.info/articoli/pagina2905.html


Nessun commento: