venerdì 3 ottobre 2008

Il rimborso del debito argentino ridurrà ulteriormente l'APS italiano

Ad inizio settembre l’argentina aveva espresso la volontà di rimborsare il proprio debito nei confronti dei creditori internazionali. È ancora in corso l'attività di riconciliazione (volta a definire congiuntamente gli ammontari precisi dovuti), perciò il dato definitivo del credito vantato anche dall'Italia sarà noto nel dettaglio al termine della riconciliazione. Secondo la risposta del Sottosegretario Alfredo Mantica ad una interrogazione parlamentare, l'Italia vanterebbe un credito nei confronti dell'Argentina di circa USD 686 milioni, composto per la maggior parte da crediti di aiuto (USD 499 milioni di circa) e per la restante quota (USD 187 milioni circa) da crediti commerciali assicurati da SACE.

Il possibile rimborso del debito argentino nel 2009 sottrarrà 0,025% punti all’APS Italiano oltre ad aumentare le giacenze sul fondo rotativo dei crediti d’aiuto, che a giugno 2008 aveva una disponibilità al netto degli impegni e delle approvazioni già effettuate pari a 1,2 miliardo di euro.

Nel 1999, di fronte a giacenze altrettanto significative, la legge 266 del 1999 aveva trasferito le risorse non impegnate dal Fondo Rotativo al bilancio della 49/87, consentendone l’impegno nel corso dell’anno. Dopo questo precedente, in diverse occasioni è stato proposto di spostare le giacenze del Fondo al bilancio dello Stato, incontrando però il parere contrario della Ragioneria della Stato, fondato sulla previsione di un peggioramento del deficit dell’Italia rispetto ai parametri del Patto di Stabilità e Crescita di Maastricht.

Nel rendiconto generale dello Stato 2007, la Corte dei Conti ha riconosciuto che, a seguito della modifica della normativa comunitaria sul Patto di stabilità del 2005, la Commissione europea possa riservare particolare attenzione, ai fini della determinazione del deficit, agli “sforzi di bilancio intesi ad aumentare o mantenere i contributi finanziari a sostegno della solidarietà internazionale”.

Tuttavia stando alle parole del il Sottosegretario, un trasferimento delle giacenze sembra improbabile poiché in caso di ripagamento del debito argentino, la parte relativa ai crediti commerciali verrà restituita alla SACE mentre quella relativa ai crediti di aiuto farà rientro nel Fondo Rotativo della Cooperazione Italiana e sarà disponibile per l'erogazione di nuovi crediti d'aiuto.

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