martedì 23 febbraio 2010

Frustate le ambizioni EU a casua dell'Italia

Il 17 febbraio, il DAC ha presentato le proiezioni dei livelli d’aiuto per il 2010, l’anno scadenza per il raggiungimento di alcuni obiettivi internazionali. Secondo le stime del DAC - per ActionAid ancora ottimistiche - l’Unione Europea nel 2010 mancherà l’obiettivo collettivo d’aiuto dello 0,56%, con un ammanco di 10 miliardi di dollari. L’ambizione dell’Unione di essere leader mondiale affidabile in termini di aiuto pubblico allo sviluppo viene frustrata dal suo 0,48%, con molti paesi membri che, come l’Italia, non hanno raggiunto l’obiettivo individuale dello 0,51%. La distanza dallo 0,56% sarebbe potuta essere ben più grande se altri paesi, come Finlandia, Belgio, Danimarca, Irlanda, Svezia e Regno Unito non avessero deciso di superare lo 0,51%.

L’Italia viene stimata dal DAC allo 0,20% del PIL, incluse tutte le cancellazioni del debito che quest’anno dovrebbero essere superiori rispetto al 2009 (quasi un terzo dell’aiuto nel 2010, contro appena il 4% del 2009). Secondo le stime di ActionAid il dato probabile è uno 0,18%. In concreto, l’Italia è responsabile del 40% del fallimento delle ambizioni dell’Unione europea. Il rapporto italiano APS/PIL per il 2009 è stimato allo 0,17% - uno 0,16% al netto del debito contro uno 0,13% netto per il 2010 – con una contrazione del 19%.

La contrazione dei livelli d’aiuto è dagli analisti internazionali per tutti i donatori. Secondo le attuali proiezioni DAC, l’aiuto avrebbe toccato il picco nel 2008 e già il dato complessivo per il 2010 indicaherebbe una contrazione. Il quadro di crisi economica internazionale contribuisce a spiegare la previsione al ribasso. Secondo uno studio della Banca Mondiale, l’aiuto potrebbe contrarsi fino al 25% nel decennio successivo alla crisi. Le stime sono basate solo sulle scelte fatte in passato dai donatori nei momenti di crisi economica. In contro tendenza, per il 2010 l’Amministrazione USA ha scelto di incrementare gli stanziamenti per l’aiuto pubblico allo sviluppo del 15%. E’ importante precisare che le stime della Banca Mondiale non riflettono né giustificano i bassi stanziamenti italiani di questi ultimi anni poiché i livelli d’aiuto italiani sono stati sempre ben al di sotto delle possibilità economiche del paese, anche in fasi di crescita non ci si è mai allontanati dallo 0,20%. Tenendo conto dell’attuante economica e degli indicatori economici, l’aiuto italiano al netto delle cancellazioni non dovrebbe essere inferiore allo 0,27%.

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