Il 17 febbraio, il DAC ha presentato le proiezioni dei livelli d’aiuto per il 2010, l’anno scadenza per il raggiungimento di alcuni obiettivi internazionali. Secondo le stime del DAC - per ActionAid ancora ottimistiche - l’Unione Europea nel 2010 mancherà l’obiettivo collettivo d’aiuto dello 0,56%, con un ammanco di 10 miliardi di dollari. L’ambizione dell’Unione di essere leader mondiale affidabile in termini di aiuto pubblico allo sviluppo viene frustrata dal suo 0,48%, con molti paesi membri che, come l’Italia, non hanno raggiunto l’obiettivo individuale dello 0,51%. La distanza dallo 0,56% sarebbe potuta essere ben più grande se altri paesi, come Finlandia, Belgio, Danimarca, Irlanda, Svezia e Regno Unito non avessero deciso di superare lo 0,51%.
L’Italia viene stimata dal DAC allo 0,20% del PIL, incluse tutte le cancellazioni del debito che quest’anno dovrebbero essere superiori rispetto al 2009 (quasi un terzo dell’aiuto nel 2010, contro appena il 4% del 2009). Secondo le stime di ActionAid il dato probabile è uno 0,18%. In concreto, l’Italia è responsabile del 40% del fallimento delle ambizioni dell’Unione europea. Il rapporto italiano APS/PIL per il 2009 è stimato allo 0,17% - uno 0,16% al netto del debito contro uno 0,13% netto per il 2010 – con una contrazione del 19%.
La contrazione dei livelli d’aiuto è dagli analisti internazionali
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