lunedì 9 febbraio 2009

Inizia la crisi dell’aiuto europeo: meno quantità e qualità

Il 3 febbraio il governo irlandese ha aggiornato le previsioni di bilancio 2009, alla luce della crisi che ha colpito il Paese ed ha tagliato del 10% gli stanziamenti destinati all’aiuto pubblico allo sviluppo. Si tratta di una contrazione che comunque consente all’Irlanda di destinare ancora lo 0,53% del suo PIL all’aiuto.

L’Irlanda è il terzo Paese europeo che riduce gli aiuti, i primi due hanno fatto molto peggio: l’Italia, prima a tagliare del 56% gli stanziamenti della cooperazione allo sviluppo gestisti dal Ministero degli Esteri, destinerà nel 2009 intorno allo 0,11 del PIL, peggio, la Lituania che ha completamente azzerato gli aiuti. Anche il valore dell’APS inglese si contrarrà per quasi 41 miliardi di dollari nei prossimi 7 anni, a causa soprattutto della svalutazione della sterlina sul dollaro, che nei fatti causa una riduzione drammatica in termini di potere d’acquisto nei Paesi Partner. il rapporto al APS/PIL, continuerà comunque a crescere.

Alcuni donatori europei hanno però incluso l’aiuto all’interno dei pacchetti di stimolo fiscale varati per rispondere alla crisi. La Germania ha autorizzato un contributo aggiuntivo alla Banca Mondiale per 100 milioni di euro nel pacchetto da 50 miliardi di euro. Invece, la Spagna ha stanziato 100 milioni di euro per erogare prestiti finalizzati alla costruzione di infrastrutture in Africa, ma legati alla realizzazione da parte di imprese spagnole.

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