lunedì 19 ottobre 2009
Gli italiani & l'aiuto pubblico allo sviluppo
A quattro anni dall’ultima rilevazione demoscopica a livello europeo, dedicata alla cooperazione allo sviluppo, l’Eurobarometro ha reso pubblici i risultati sulla sensibilità degli europei per i temi della solidarietà e cooperazione internazionale, nell’anno della crisi economica. Secondo l’Eurobarometro, il 32% degli italiani è a conoscenza degli MDG, il settimo paese più consapevole nell’Europa dei 27. A giudizio degli gli Italiani le due maggiori sfide che si trovano ad affrontare adesso i Paesi in via di sviluppo sono la povertà e la crisi economica, in linea con quanto risposto dalla media europea. Il 90% del campione italiano ritiene che sia importante aiutare i Paesi in Via di Sviluppo, con una flessione del 4% rispetto a cinque anni fa, collocando l’Italia in nona posizione nella UE, prima di Francia, Regno Unito e Germania. Sempre a giudizio degli Italiani, le ragioni che spingono i donatori a destinare aiuti sono più di tipo geopolitico: contribuire alla stabilità globale (27%), limitare i flussi migratori (24%), evitare l’espansione terroristica (24%), che di tipo filantropico (20%). Il 30% degli italiani pensa che siano le ONU l’organismo più adatto ad aiutare i Paesi in difficoltà. Nonostante la crisi economica, il 74% degli Italiani pensa che le promesse di incremento finanziario dell’aiuto debbano comunque essere mantenute, contro un 16% che vorrebbe congelare o ridurre i livelli d’aiuto.
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