mercoledì 18 novembre 2009

Italia penultima nella risposta alle emergenze umanitarie

Il centro di ricerca internazionale DARA ha pubblicato il terzo aggiornamento dell’indice annuale sull’efficienza degli Stati donatori nella risposta alle emergenze umanitarie. Quest’anno l’Italia ha perso due posizioni rispetto al 2008 scendendo dalla 19 alla 21 posizione ( su 23 donatori), appena al di sopra di Grecia e Portogallo.

L’Italia si trova costantemente nella parte bassa della classifica per ognuno delle dimensioni che compongono l’indice. E’ ventesima in termini di risposta ai bisogni umanitari e per generosità finanziaria rispetto agli altri donatori e si trova ancora più in basso per quanto riguarda la prevenzione del rischio, la capacità di lavorare con gli altri attori umanitari e penultima nella valutazione degli interventi.

Risultati più positivi l’Italia li registra per quanto riguarda la tempestività della risposta finanziaria in caso di disastri naturali (terzo posto) e nel finanziamento delle crisi dimenticate (tra i primi 10). Tuttavia è quindicesima per il finanziamento degli appelli d’emergenza dell’ONU, quartultima per capacità di valutare i bisogni ,terzultima per contributo al rispetto dei diritti umani in contesti di crisi, per trasparenza dei fondi, per capacità di salvare vite umane e per il rispetto della dignità umana, l’ultima per velocità di risposta finanziaria ai conflitti complessi. Secondo lo studio del DARA, nella relazione con i partner che realizzano interventi d’emergenza, lo stile di gestione dell’Italia genera condizioni che meetono a rischio l’imparzialità e quindi la sicurezza dell’intervento del partner dell’intervento d’emergenze dell’Italia.

Sempre stando all’indice, per migliorare le sue posizioni l’Italia dovrebbe ristrutturare il suo modo di operare in emergenza ispirandosi alle gestioni norvegese, svedese ed iralandese, che sono ai primi tre posti.

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